Sentire la propria schiena significa saperla utilizzare correttamente nei vari movimenti del corpo, dal camminare allo svolgere attività fisiche più impegnative.
Il linguaggio comune ci fa intendere chiaramente quanto sia importante prendere consapevolezza della forza e dell'elasticità della colonna vertebrale; "stare dritto sulla propria schiena", "spezzarsi la schiena", "voltare la schiena (le spalle)", sono solo alcuni esempi di quanto sia evocativo e significativo dal punto di vista psicologico essere presenti a questa parte del proprio corpo.
RACCOMANDAZIONE INIZIALE: è sempre bene arrivare all'esecuzione di questi movimenti dopo aver lavorato con il resto del corpo, sia con altri esercizi bioenergetici che con altra attività fisica.
Dopo avere trovato il luogo ideale dove farli, attrezzatevi con un tappetino o una coperta da stendere a terra.
La prima parte di questi movimenti dovrebbe essere svolta lentamente (fasi 2 e 3), in modo da esplorare le sensazioni legate all'estensione muscolare.
La seconda fase (fase 4) può avere un ritmo diverso, anche più veloce, che assecondi il vostro bisogno del momento, ricordandovi sempre di non fare movimenti dannosi o eccessivi. Potreste, ad esempio, dare una qualità espressiva al movimento emettendo suoni, facendo smorfie, pronunciando qualche parola.
1 - Partite dalla posizione sui quattro appoggi (mani e ginocchia poggiati a terra), cercando di allineare la colonna vertebrale il più possibile su un piano orizzontale.
Può esservi d'aiuto immaginare di essere un tavolo: quindi, cercate di allungare e tenere gli arti nella giusta angolazione, tale da sostenere il piano del busto disteso.
Non dimenticate di respirare e di prendervi tutto il tempo necessario per trovare questi aggiustamenti comodi.
2 - Senza staccare mani e ginocchia da terra, iniziate a descrivere una gobba, aiutandovi con i muscoli addominali.
Esplorate la possibilità di estensione in questo movimento, tornando poi a ri-allinearvi come un tavolo.
Associate a questo movimento il ritmo respiratorio: inspiro-faccio la gobba, espiro-rilasso.
Eseguite l'esercizio per volte.
3 - Partendo sempre dall'allineamento orizzontale e di nuovo senza staccare gli appoggi da terra, stavolta inarcate bene la schiena verso l'alto, per poi tornare alla posizione di partenza.
Eseguite il movimento tre volte, seguendo il solito ritmo respiratorio: inspiro-inarco, espiro-rilasso.
4 - Ora, associate i due movimenti: inspiro-faccio la gobba, espiro-inarco.
Lasciare la bocca socchiusa e la mandibola rilassata, in modo da favorire la profondità della respirazione e l'espressione vocale.
Come specificato nelle raccomandazioni iniziali, potete esplorare questo movimento variando la velocità e la qualità espressiva.
5 - Quando lo riterrete giusto, interrompete l'esercizio posizionandovi nella posizione del sultano: sedere verso l'alto all'altezza alle ginocchia, schiena diritta, braccia una sull'altra, fronte poggiata sulle braccia, scapole ben allargate.
Dovreste riuscire a sentire ogni volta che espirate, la sensazione di scendere un pochino verso il suolo con il petto.
6 - Quando la posizione diventa fastidiosa, lasciatevi andare completamente distesi sul pavimento, raccogliendo le sensazioni fisiche ed emotive del momento.
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