Natale è senz’altro il periodo dell’anno più celebrato nel nostro continente, e per molti anche il più atteso. Ultimamente gli psicologi hanno messo in evidenza una tendenza controcorrente rispetto all’immagine comune di gioia e fratellanza che le pubblicità ci propongono insistentemente, si parla a questo proposito del “Christmas Blues”, ovvero dell’infelicità natalizia.
Sono stati individuati degli elementi, o sfere relazionali, che in alcuni casi mettono in difficoltà le persone soprattutto in questo periodo festivo.
Premetto che questo articolo sarà semi-serio, pertanto non ha la pretesa di rivolgersi a persone che soffrono di gravi malesseri psichici o che stanno attraversando un momento difficile della loro vita.
Mi rivolgo prevalentemente ai brontoloni, coloro che al solo sentire la parola “NATALE” storcono il naso e alzano lo sguardo al cielo…forse per scansare il pericolo che la slitta del famoso Babbo gli parcheggi in testa.
Di seguito commenterò gli elementi che le ricerche evidenziano come critici:
IL CLIMA
In senso meteorologico ci troviamo nel pieno della stagione fredda; la carenza di sole e la ridotta possibilità di respirare in spazi aperti e poco inquinati influiscono sul nostro umore. In più, presidi antifreddo come sciarpe, cappelli e calzettoni ci impediscono il libero movimento.
Ma c’è di peggio. La gente è felice, le vetrine lampeggiano e sfavillano, persino mentre porti il tuo cane a fare pipì alle 6 di mattina incontri qualcuno che ti saluta facendoti gli auguri.
Ebbene, non lottare contro tutto ciò. Puoi difenderti dal freddo e scambiare la parola “buongiorno” con “auguri” senza spargimenti di sangue.
I REGALI
Inutile a dirsi, non hai proprio la possibilità di fare regali importanti. Maledetta crisi economica! E poi con la calca di gente che affolla i negozi come la mettiamo?
Il senso del dono è di dimostrare all’altra persona che si ha avuto un pensiero per lei. Un oggetto di poco valore, magari personalizzato da una bella confezione o da un biglietto, può bastare.
Ognuno di noi conserva nel fondo dell’armadio le babbucce homemade di zia Peppina e a distanza di tempo (no, comunque non le metterai) le ricordi con affetto.
GLI INVITI
“A Natale non PUOI stare solo, devi venire a pranzo da noi”. Gli amici e i parenti non ti lasceranno macerare in pace nel pigiamone di pile; anche a distanza, il tuo cellulare e il tuo televisore ti martelleranno di messaggi amorevoli e pieni di speranze.
Calma. Ce la puoi ancora fare.
Condividere il cibo è un rituale piacevole, così come trascorrere del tempo in compagnia. Non è importante quale sia l’occasione per la quale vi riunite, concentrati solo sullo di stare insieme e fare qualche chiacchiera. Tanto più che in queste occasioni sono banditi discorsi tristi.
IL TEMPO LIBERO
E già: quando lavori non vedi l’ora che arrivino le vacanze, ma se non hai progettato di espatriare temporaneamente in uno sperduto paese dove Babbo Natale non arriverà mai…e con questo freddo…che fare? Già pensi alla noia che ti attanaglierà nei giorni passati chiuso in casa (anche per sfuggire agli auguri, ovvio). E questo solo se ti va bene, altrimenti giorni e giorni trascorsi a rotolare sfinito sul divano fra un pranzo e una cena, che magari ti sei sentito costretto a preparare.
Ebbene, ti cito solo alcune attività delle quali anche i più pantofolai possono approfittare: cinema, partita a carte, puzzle, lavoretti lasciati a metà in casa, e per i più coraggiosi shopping, sport invernali, passeggiate e visite di cortesia.
LA FAMIGLIA
Probabilmente uno dei problemi più spinosi di questo periodo dell’anno. Per chi ha una famiglia “ingombrante”, per chi non ce l’ha, per chi è lontano da casa e per chi ritorna proprio per questa festività.
Apri il tuo cuore e resta in ascolto di quello che si muove spontaneamente. Non è necessario fare alcunché, casomai portare un po’ di pazienza in più e ritagliarti uno spazio di decompressione. Se possibile, approfitta di questi momenti per condividere qualcosa in più di te e della tua vita, anche particolari banali, approfittando del momento della tombola.
I SENTIMENTI
A Natale siamo tutti più buoni. Come chiedere ad una persona in panico di calmarsi, le ingiunzioni contrarie al nostro stato d’animo incontrano opposizione, volontaria o meno che sia.
Ok. Nulla ti vieta di sentirti triste, arrabbiato o frustrato anche in questi giorni. L’unica cosa che posso suggerirti è di pensare che ogni sentimento va rispettato, per cui chi è felice non merita il tuo rifiuto più di quanto non lo meriti tu con il tuo malessere.
Prova a convivere con gli strani essere sorridenti che ti circondano, può darsi che il contagio non sia così male!
I BUONI PROPOSITI E I BILANCI
Altro argomento spinoso. Sei appena sopravvissuto al Natale e già ti travolge il Capodanno.
Un anno volge al termine e inevitabilmente rifletti sugli obiettivi raggiunti e quelli ancora da realizzare, l’elenco più o meno lungo di sfortune e fallimenti di 365 giorni ti piomba addosso inesorabile e la prospettiva di un altro lungo, lunghissimo anno da fronteggiare è un tormento.
Ma chi l’ha inventata questa storia dei buoni propositi? E perché tu, che tenti di sottrarti allo stereotipo natalizio cedi a quello del nuovo anno?
I nostri desideri più genuini non hanno una data di inizio né una scadenza, sono il frutto dell’assimilazione di numerose emozioni ed esperienze e affiorano alla consapevolezza al momento giusto.
Accetta la sfida dell’impossibilità di prevedere il futuro. Questo nuovo anno può riservarti qualunque cosa.
Mi permetto di salutarvi con un’ultima battuta di spirito. TANTI AUGURI A TUTTI VOI!!!