Al di là di ogni giudizio morale tradire il proprio partner è pur sempre un'emozione.
Nonostante gli eventuali sensi di colpa flirtare, programmare, fantasticare e mettere in pratica il tradimento è una fonte di eccitazione che ravviva la quotidianità, in grado di scuotere le proprie abitudini di vita indipendentemente da quanto la persona con la quale si tradisce interessi o meno.
Le specifiche motivazioni che portano al tradimento sono tante quante le coppie esistenti sulla Terra, ma sicuramente vi sono alcune dinamiche piuttosto frequenti.
In questo articolo esaminerò due grandi categorie di perchè.
TRADIRE COME CONSEGUENZA
Noia, conflitti, aspirazioni irrealizzate, desideri divergenti, nascita di un figlio, cambiamenti lavorativi...alcune situazioni problematiche all'interno della coppia si protraggono così tanto nel tempo da creare uan condizione di insoddisfazione sottile ma perenne.
Effettivamente nessun motivo in particolare dà modo di pensare che la propria relazione debba finire, ci si ripete che tutti affrontano problemi di questo tipo. Eppure la magia, la complicità, sembrano scemare irrimediabilmente; il partner appare nervoso, giudicante, pesante nelle sue richieste e insoddisfatto.
Pur ritenendo che sia sempre la persona con la quale trascorrere la propria vita, affiorano nostalgici i ricordi dei momenti belli che hanno cementato quest'unione.
Ecco che l'idea di "evadere" solletica la fantasia e si inizia a studiare la fattibilità di una scappatella, cogliendo l'occasione quando si presenta o creandola.
Ad atto compiuto, superata la tempesta emotiva in cui ci si è infilati, la propria condotta sembra giustificabile alla luce di tutto ciò che tocca affrontare nella vita di coppia.
Che il tradimento si ripeta o meno, il senso che gli si attribuisce è di momentanea debolezza, opinabile ma anche giustificabile.
TRADIRE COME SOLUZIONE
Immaginiamo ora una situazione simile alla precedente. In questo caso però chi tradisce valuta quello che sta facendo come l'unica scappatoia possibile ad una condizione relazionale che non cambierà mai.
La credenza di fondo è che non ci sono alternative: bisogna restare insieme al proprio partner, bisogna sopportare, bisogna resistere. Certo, resistere...ma ogni tanto anche ritagliarsi una parentesi.
In questo caso la giustificazione che accompagna l'atto è quella di considerare il tradimento come un mezzo per "ricaricarsi", prendere qualcosa di soddisfacente altrove con cui rinfrancarsi nei momenti di crisi.
LE RICADUTE NELLA COPPIA
La forma di tradimento che più si protrae nel tempo è quella vissuta come soluzione.
Questo perché si tratta di un comportamento basato sulla convinzione che nessuna iniziativa intrapresa o ancora attuabile possa migliorare il benessere di coppia. Le aspettative di armonia e felicità si sono infrante e con queste la proattività nel mettere in moto un cambiamento di qualsiasi tipo.
In entrambi i casi si fa riferimento a coppie entro cui la comunicazione è inadeguata, l'intimità assente e allo stesso tempo il legame è contraddistinto da una dipendenza reciproca che si è consolidata su elementi sia funzionali che conflittuali.
Il paradosso di queste situazioni è infatti che si tratta di condizioni nelle quali la separazione non è contemplata. Anzi, si cerca di mettere una toppa proprio per evitare che l'equilibrio raggiunto finora possa stravolgersi.
LE SOLUZIONI
Come in qualsiasi momento di stallo, l'essenziale è iniziare un movimento.
Innanzitutto riesaminando la motivazioni del proprio comportamento; supponendo che il partner tradito sia all'oscuro di quello che sta avvenendo, chi tradisce non lo è di certo.
Domande fondamentali alle quali rispondersi sono: da cosa mi distoglie il tradimento? cosa mi aspetto possa scaturire dal mio comportamento?
Definire le motivazioni più profonde delle proprie azioni e con esse le conseguenze su un piano di realtà è già un modo di sperimentare un'alternativa a livello personale.
Provare ad individuare i problemi della coppia, comunicandoli al partner e collaborando con lui alla soluzione è il movimento che dovrebbe conseguirne.
Quando le dinamiche in una coppia sono consolidate (nel bene e nel male) da tempo, è molto più difficile poterle modificare.
Ciò nonostante, in questi quadri appena descritti si intuisce una volontà, seppur distorta, di migliorare la propria condizione ed essere nuovamente felici.
Se la volontà dei due membri della coppia è quella di ricostruire il proprio rapporto e continuare la relazione, è proprio a partire dalle risorse ancora disponibili che si deve attingere. Fra queste, il ricorso all'aiuto di una terza persona.
Stavolta non un altro partner sessuale, ma qualcuno debitamente formato ad esaminare le problematiche di coppia e le relazioni, come uno psicologo o uno psicoterapeuta.
In questi casi lo specialista opererebbe nella direzione di riportare l'eccitazione nella vita sessuale della coppia, ma soprattutto nel favorire la comunicazione emotiva e stimolare la capacità di risoluzione dei conflitti.
Obbiettivo principale sarà, in sostanza, risvegliare i sentimenti perduti di amore e rispetto reciproco fondanti una sana vita di coppia e un buon equilibrio individuale.